Perché è allora importante che il paziente non solo pensi le forze che agiscono dentro di lui, ma le senta? Perché la semplice conoscenza razionale non è, nello stretto significato del termine, realizzazione; queste forze non si tramutano per lui in realtà, non gli appartengono come cosa sua, non si radicano in lui.

Ciò che egli scorge, in particolare, mediante la ragione può anche essere corretto; tuttavia, al pari dello specchio, che non assorbe alcun raggio luminoso, ma può soltanto rifletterlo, il paziente può applicare agli altri, ma non a se stesso, questa sua conoscenza intima razionale.


KAREN HORNEY

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